Alessandro Braconi, marchigiano, lavora in Repower dal 2010. Si definisce “figlio d’arte”: sua madre è manager Repower. Quindi non posso fare a meno di chiedere… 

Che cosa dice la tua famiglia del tuo lavoro?
Non può che essere contenta: mia madre lavora con me e condividiamo le stesse soddisfazioni e le stesse difficoltà.

Com’è lavorare con tua madre?
Impegnativo. Soprattutto quando vivevamo sotto lo stesso tetto, perché ci portavamo il lavoro a casa.

Come sono stati i primi mesi da neoconsulente?
Difficilissimi. Ero molto giovane sia anagraficamente che per esperienza. C’era molta diffidenza da parte dei clienti che visitavo perché avevo 23 anni, quindi è stato molto duro. Ho lavorato tanto su me stesso e studiato intensamente per non farmi trovare impreparato.

Qual è stato il primo contratto chiuso?
Un piccolo ristorante vicino casa mia. Ero al settimo cielo: non per il contratto in sé ma perché finalmente un imprenditore si era fidato di me.

E quali sono le difficoltà che incontri oggi, da manager?
Sono le stesse, sono molto giovane per essere manager.

Il momento che preferisco è quello in cui

si abbattono le classiche barriere cliente-fornitore

e si inizia a remare sulla stessa barca.

Alessandro Braconi

Che cosa ti piace di più del rapporto con il cliente?
Il rapporto di collaborazione e complicità – il momento in cui si abbattono le classiche barriere cliente-fornitore e si inizia a remare sulla stessa barca.

E come si arriva a questo momento?
Cercando di essere sempre onesto con i clienti. Dicendo loro quello che riusciamo a fare e anche quello che non riusciamo a fare.

Quali sono stati i comportamenti decisivi per il tuo successo?
Studiare, studiare, studiare in primis. E poi capire i miei punti di forza e lavorare sui miei punti deboli.

Che valore aggiunto puoi dare a un’azienda?
A tutte le aziende che non hanno l’obbligo di assumere un energy manager, il valore aggiunto più grande sono io, il consulente dell’energia.

Come può un cliente capire se un fornitore di energia è affidabile e qualificato?
Se fossi un cliente mi fiderei molto del passa parola. Quindi mi farei dare dal mio aspirante fornitore un elenco di clienti già forniti e li chiamerei per sapere se sono soddisfatti.

Un vizio a cui non riesci a rinunciare?
Non riesco a essere puntuale. E poi sono molto goloso.


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