BVA Doxa - Report scenario clienti Repower - maggio 2020

Coronavirus, gli effetti sul business e il nuovo ruolo del fornitore di energia

Nella terza settimana di aprile 2020, in pieno lockdown, oltre 600 tra piccole e medie imprese nostre clienti hanno partecipato a un’indagine sullo stato di salute del business, per esplorare e condividere gli impatti immediati del lockdown sulla propria attività e le mutate esigenze lavorative, anche in termini di servizi energetici.

Vediamo le principali evidenze emerse da questa ricerca effettuata da BVA Doxa.

Il sentiment generale

La forte preoccupazione è il sentimento prevalente. Circa il 70% delle aziende intervistate dichiara di essere preoccupata per il proprio futuro. Il fermo delle attività, la riduzione del business e la scarsa fiducia nelle grandi istituzioni contribuiscono ad alimentare questo sentiment negativo nel quale si fa spazio, però, la grande capacità di reagire. Molte sono le aziende che hanno messo in atto delle modifiche organizzative e di processo valide anche per il futuro. Una maggiore attenzione al mondo green e un nuovo ruolo per il fornitore di energia completano la percezione comune del post emergenza.

 

Analizziamo più nel dettaglio questi aspetti.

 

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Quali sono stati gli impatti sull’operatività?

L’operatività aziendale è uno degli aspetti che ha maggiormente risentito del periodo di quarantena. Il 50% delle aziende ha dovuto fermare totalmente la propria attività, mentre il 24% ha mantenuto in essere solo alcune funzioni essenziali. Più del 70% delle aziende ha avuto una drastica riduzione del business e ha dovuto ricorrere ad aiuti e sovvenzioni (gli impatti sul business sono rappresentati nel dettaglio nella slide n.9).

 

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E i cambiamenti organizzativi?

In questo scenario si registra un dato positivo. La capacità che molte aziende hanno avuto di adattarsi, introducendo modifiche organizzative e di processo che potrebbero essere valide anche per il futuro.

1 azienda su 4 ha fatto ricorso allo smart working e quasi il 60% pensa che lo manterrà attivo anche post riapertura. Il 41% ha introdotto nella produzione modifiche sostanziali per agevolare i clienti, fra queste: consegne a domicilio, introduzione di turni di lavoro, implementazioni di ordini e pagamenti online.

 

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Gli scenari futuri?

Poco confortanti anche gli scenari futuri. 5 aziende su 10 hanno dichiarato che potrebbero avere delle difficoltà a rispettare e gestire le norme richieste per la riapertura delle attività. 7 su 10 prevedono un calo futuro della domanda di prodotti e servizi sia sul mercato nazionale, sia su quello internazionale.

Un dato positivo si registra però in un’ottica di sensibilità ambientale. Quasi la metà delle aziende intervistate, ha dichiarato che il proprio atteggiamento non cambierà, mentre 1 su 4 dichiara che aumenterà l'attenzione verso tematiche green, quali le fonti di energia rinnovabile, l'efficienza energetica e le soluzioni di mobilità elettrica. A conferma di ciò, tutte le aziende che avevano preventivato degli interventi di efficientamento energetico (il 21% del totale) li porteranno a termine, anche se magari rimandando alcuni interventi (38%) o ridemensionandoli (36%).

 

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Quale ruolo avrà il fornitore dell’energia

L’attenzione maggiore delle aziende clienti in questo momento è concentrata sulla riduzione dei costi, sul miglioramento delle condizioni economiche e sulla rateizzazione dei pagamenti richiesti al proprio fornitore. A quest’ultimo, il 10% dei clienti lancia una richiesta specifica: fungere da interlocutore con il Governo. Alla base di questo appello, l’idea che Repower si faccia carico delle difficoltà delle aziende clienti e chieda, a nome delle stesse aziende, l’abbassamento - se non la sospensione - degli oneri di sistema in bolletta, in modo da ridurre i costi senza gravare sui fornitori.

 

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maggio 2020

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